In autostrada notavo anni fa un cartello molto paraculo. Nelle aree servizio della rete autostradale la gigantografia con immagine del belpaese al satellite campava questa frase: “Sei in un paese meraviglioso”.

E questo è innegabilmente vero. Per diversità morfologica, geografica, al pari se non più della California, sede non casuale degli Studios cinematografici di Hollywood, il nostro paese va da mare a monte con incredibili vastità e diversità, senza tralasciare il paesaggio collinare, boscoso, desertico, ghiacciato. Mari, laghi e fiumi non mancano in quantità, sottosuolo termale da nord a sud, sorgenti, anfratti e sotterranei.
Non manca nulla e per noi italiani è forse quasi scontato. Per non parlare delle specie animali, davvero da record. Inoltre il cibo. Patria dell’acqua naturale, con sorgenti di ogni nome, quando in nord Europa ancora danno un sapore all’acqua per mascherare l’odore. Primi al mondo per cultura del cibo, che in pochi km cambia radicalmente. Basti pensare che da dove abito io, spostandosi di poco hanno un coraggio da leoni a proporre l’omonima piada completamente diversa. E la magia dell’impastare acqua e farina dà luogo in tutta la penisola a innumerevoli varianti di pani, focacce, focaccine, schiacciate, schiaccine, spianate, pizze, pizzette, ecc.

I frutti della terra sono l’eccellenza, assoluta, per un motivo non sempre noto, il vento.
Ebbene sì, proprio il vento, che solo da noi in gergo marinaresco assume ruoli e nomi complessi e degni di un nostromo laureato. Esso incanalandosi crea i microclimi e le condizioni per ogni ben di dio si possa apprezzare qui in Italia. Basti pensare al basilico più pregiato al mondo, ai vitigni, alle olive. E non solo. Eppure due articoli fa cercavo le risposta che volavano nel vento…

Il mio è un paese meraviglioso, la culla della storia e della cultura, la culla dell’esperimento sociale e politico che sta avvenendo oggi. Quale posto migliore, piuttosto che cimentarsi in un terzo mondo ed affacciarsi nel mondo vero. Una tecnica audace e consolidata. Un vero peccato, davvero, eppure quella volta quando le torri gemelle crollavano giù io mi sentivo dispiaciuto di come quella sciagura in fondo mi fosse distante e non mi toccasse, quando invece oggi, come in Vanilla Sky, le rane ci stanno cadendo proprio addosso, ed è impossibile negarlo. Almeno per alcuni. Molti stanno negando evidenza su evidenza, ma d’altronde è la storia del mondo. Che si ripete ciclicamente. Questa volta siamo noi testimoni di questo cambio. Doloroso, quasi uno strappo. Però necessario.
Ma tutto ciò è solo esterno, la rappresentazione esterna di ciò che sta succedendo è comune all’umanità. Vale per tutti in modi e forme diverse, è la magia dell’intersezione delle linee della matrice. Come in passato ho esemplificato, due o più persone guardano lo stesso cartello da angolazioni diverse, e ne colgono il messaggio, interpretandolo o meno, ma colui che vi si trova dietro, involontariamente ne individua la forma senza il messaggio. Puoi essere presente e non presente, nello stesso tempo. Dipende solo da dove vieni e dove vai.

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