Oggi dopo 40 quasi esatti RiTorno a casa. Là dove i miei ricordi hanno inizio. E nel sistemare, tirando fuori dalle scatole, a sorpresa esce lei, ed il pianto incombe. Sì perché sono quasi due anni che non c’è ma le lacrime di oggi sono più profonde di quelle fresche. Magari è anche la somma di tutto, la situazione, la sorpresa, il dolore. Già, un nuovo grande dolore. Ma lei sorridente mi suggerisce circa la reale gravità.

Che cosa vuole farmi vedere la mia anima oggi. Oggi che apro una busta sigillata esattamente un anno fa, e che sorprendendomi mi ricorda che devo, voglio e posso Essere Felice. Quella lettera che inaugura un après midi ricco di ricordi nuovi, futuro prossimo e anteriore, lo stato del presente. Esattamente, quanto posso rimanere presente di fronte a quello che mi succede? Specie se coloro con cui mi trovo ad avere a che fare sono speculari, allora vedo quello che sono, o quello che alimento. Se mi trovo ad alimentare ciò che non mi piace, vuol dire che lo attiro, mi serve, o lo sono anch’io. Porrei l’attenzione però sulla continua incidenza di situazioni in cui gli altri sono sempre colpevoli di fraintendimento. Due domande me le farei. Se sono in Verità, poco importa di venir o meno capito, ma le cose poi possono girare per il verso giusto, anziché storto, e quello spesso è metro di valutazione.

C’è Amore nella mia vita? Sono qui in nome dell’Amore? Ecco, è proprio lì che devo rivolgere lo sguardo. Quanto sono convinto di essere nel giusto, o meglio nel Vero, di essere nel Presente, lo stato assoluto delle cose, quello in cui non c’è né passato né futuro, in cui non devo aspettare il domani per qualcosa, tantomeno portarmi dietro qualcosa di ieri. Per Amare, esattamente come per Amarsi, ci vuole impegno, e rispetto, non esiste compromesso, non c’è un dare per avere. C’è solo qualcosa che trova compatibilità e un via per trasmetterlo. Ma la sua privazione non deve generare dolore. Non devo essere triste o affranto perché mia nonna non è con me, perché lei è dentro di me. E l’amore che mi ha insegnato ad avere e a dare è un dono che fa parte di me. I piccoli baci ed i modi delicati sono un qualcosa che ho ereditato e di cui mai mi priverei, sia nel Mio che in quello dell’altro. Ho ricevuto un esempio, e sono stato fortunato, perché è un esempio che si avvicina al vero. Se era “A”, era “A” dall’inizio alla fine, e se ti diceva una cosa era quella, non se ne dimenticava, non mentiva, non mentiva a se stessa, e nella sua onestà era scomoda, ma non evidente, e sapeva scusarsi, non riusciva a mantenere quello stato, specialmente con me. Dio, e Dio soltanto può sapere quanto mi sono sentito amato. Ma in questo periodo di stravolgimento e cambiamento era venuto il suo tempo, il compito era stato espletato e nel giusto e breve tempo ha lasciato il corpo per entrare nel nostro spirito, per essere invisibilmente ovunque.

E quello di stasera è il regalo di onomastico di mia Mamma, che di immensa bontà, altruismo e coglionaggine ha saputo colonizzarmi, ma che Amo alla Follia, per davvero. E che anche lei ha doverosamente ereditato trasformando quell’amore ricevuto, quell’onestà e quella integrità, sebbene relativa, ma il suo compito non è compiuto, così come io mi auguro, che possa continuare in eterno per il bisogno che ancora io ho di avere la mamma vicino a me, alla veneranda età di 46 anni, quando invece la Ma’, mia nonna, la sua mamma, non c’è più per lei.
Ciao Ma’, grazie ancora per essere sempre con me, specialmente oggi che sono a pezzi.

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