Qui non si parla di prezzo. Anche se un prezzo sicuramente si paga.
Dare per scontato. Lo si fa spesso. Un po’ per abitudine. Un po’ per previsione. Quante cose si danno per scontate? Troppe.
E ci si accorge dell’errore quando poi la vita, o il destino cambia i programmi. Un po’ come quando si fanno programmi. A medio lungo termine, sulla base di ciò che è oggi.

Oggi è oggi. E si da per scontato. Avallato. Il più delle volte senza goderne, o approfittare del connesso, di ciò che realmente e tangibilmente si ha. Quindi su questa base si programma, si rimanda al futuro. Dando per scontate una serie di caratteristiche e condizioni che “sembrano” ottenute, presenti, onnipresenti. Ma non è così.
La lezione arriva quando il futuro cambia le carte in tavola.

Smettendo di dare per scontato, si inizia ad agire. Per ispirazione. O almeno si spera. Citando Jim Rohn, due cose muovono l’azione umana o il cambiamento: l’ispirazione e la disperazione. Entrambe partono da un Reset iniziale. A volte apparentemente negativo, grande tanto quanto il nostro bisogno di abbandonare vecchi schemi e passare al nuovo.
Vorrò ancora quella casa, avrò ancora quell’ambizione, sposerò quel progetto, sarò ancora convinto…, di ciò che oggi programmo per un domani? Qualcosa che oggi non ottengo o raggiungo per specifici motivi, fatali a volte, salvifichi perlopiù.
Questa riflessione ha a che fare con concetti interiori legati al qui e ora, alla gratitudine, al rispetto, tutti definiti al di fuori del dizionario…

La salute, le opportunità, le possibilità, l’ispirazione, sono tutte condizioni che vanno utilizzate nel presente, qui e ora, e non date per scontate.
Vale anche il discorso per cui si da per scontato anche qualcosa al di fuori di noi, nel presente. E qui nei rapporti tra persone, ogni giorno si incrina un rapporto! Il partner, il familiare, l’animale domestico, tutte supposizioni che spostano la personale linea presente nell’aspettativa. Anche questa bestia nera…
La linea temporale quantistica si piega su se stessa nel presente, ma non può farci entrare nello stimolo altrui. Stimolo. Certo. Perché altrimenti è una promessa. Da mantenere. Come il progetto a lungo termine.

Prova a viaggiare nel tuo futuro. Supponi di essere cambiato/cambiata, naturalmente. Quella promessa da mantenere non è più affine al tuo scopo, al nuovo te. Magari nuovi entusiasmi ed ispirazioni hanno creato nuove opportunità. Il vecchio programma lo chiameresti ancora progetto? Avevi dato per scontato che la tua immagine di te, sarebbe stata fotocopiata per tutto il tempo trascorso? Si pensi ai matrimoni, specie quelli troppo precipitosi o estetici. E poi arriva il momento di togliersi quello zaino, pieno di roba pesante, scontata e quasi dimenticata. Basta aprire un vecchio cassetto e chiedersi se in tutti questi anni passati, alcune cose addirittura dimenticate possano servirci ancora, dal momento che guardandole, in piena coerenza ed onestà riusciamo ad ammettere di di averle mantenute per un motivo che è rimasto chiuso in quella dimensione.
Quei simboli, oggetti, ricordi. Altri invece ancora li indossiamo, o li teniamo ancora in tasca, e forse verranno con noi.
Sempre che ci sia l’opportunità di vivere anche oggi, nel presente, un dono. Per domattina si vedrà.

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