Direttamente da un noto dizionario, di caratura esoterica, mi va di riportare per intero questo tratto descrittivo sull’umiltà, che se spontanea e inconscia, lontana da buonismo o paura, ripaga sempre.

Umiltà: Una virtù fondamentale alla base dell’uomo di buoni costumi. É semplicità, è coscienza della propria debolezza, dei propri limiti, specie se si confrontano le proprie capacità e le mete raggiunte con la grandezza e la perfezione del Creatore, ovvero la pochezza umana con le meraviglie della natura. L’U. è modestia e riservatezza, nei modi e nel contegno, è soffocazione dell’esibizionismo, dell’ostentazione delle capacità e delle doti. Per meglio afferrare il significato del termine, è opportuna l’identificazione degli opposti, o contrari, che potrebberc essere rappresentati dall’orgoglio, dalla superbia, dall’alterigia, dall’altezzosità, dall’ambizione, dall’irriverenza, nonché dall’impudenza. Vi sono talune particolari definizioni dell’U., cui è opportuno prestare particolare attenzione: “U. è quella cosa che ci permette di restare con la mente ove vogliamo, pur sapendoci ben ancorati con i piedi alla Terra. U. è conoscere i limiti propri, degli altri e della stessa natura. U. è saper rinunciare per una buona causa, è abbattimento delle barriere dell’arroganza umana, è vita serena. U. è Amore”. Dal concetto di U. come virtù superiore, traspare la necessità di bandire qualsiasi forma di esibizionismo, ogni ostentazione di certezze, di cui si sanno lastricate le strade degl’inferi, rendendo comune la convinzione che ” Solo nella semplicità, solo spogliandoci della presunzione, dell’arroganza, dell’innata tendenza a far prevalere le nostre idee su quelle degli altri, soffocando in noi anche i bassi istinti della prevaricazione, solo indossando con naturalezza i panni dell’U. riusciremo a provare il piacere del “dare”, di ricambiare con l’amore le dimostrazioni d’amore ricevute, attuando il rituale iniziatico del “fare agli altri quello che gradiremmo fosse fatto a noi”, solo imponendoci d’essere piccoli, proprio come quanti sono storicamente noti per questa dote che li ha resi grandi (come ad esempio i più famosi artisti), dote che è virtù allo stato puro, potremo sperare d’essere riusciti a lasciare una traccia della nostra esistenza terrena “. Tra la cosiddetta letteratura esoterica, è reperibile un particolare Messaggio, su cui vale la pena di riflettere: “Sforziamoci di pensare ogni nostra sera se veramente sappiamo ancora cosa sia l’U. Se siamo certi di saperlo, non potremo che dormire sonni tranquilli. Se invece avessimo dei dubbi, rivediamo tutto ciò che abbiamo fatto e pensato fino a quel momento Consoliamoci sempre, sapendo che cosa sia il dubbio: “Esso è sempre crescita”. Il doveroso compito muratorio di praticare i principi della Libertà, dell’Uguaglianza, della Fratellanza e della Tolleranza, può essere sicuramente facilitato dall’adozione preliminare dell’U., almeno considerata nei suoi contenuti essenziali, ovvero: “L’U. è alla base del bene comune. Non sottovalutiamola mai, poiché essa è lo strumento indispensabile per crescere”.

Ringrazio e riporto la fonte per la citazione di questo passaggio: Biblioteca Elettronica Esoterica di Esonet.ORG. La Tradizione Iniziatica tra Oriente e Occidente

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