Da un paio settimane la mia vita ha subìto un piccolo ma necessario scossone. Un regalo, una lezione, un piatto volutamente e fortemente sudato e quindi salato, come le lacrime di un bagno di umiltà, quelle che lavano l’anima. Dacché ero concentrato e compresso dietro alla pantomima globale, in un tripudio interiore di ribellione allo stato sociale, politico e sanitario mondiale, ho ricevuto il giusto indizio per ricordarmi di ricordare.

Ricòrdati di ricordare. Esemplare. Mai banale. Un mantra che salva la vita. Esattamente come quella risposta all’esame che ti viene menzionata durante la tua scena muta, interiormente umiliato pensi proprio che in realtà lo sapevi, ma non te ne ricordavi.
Perché allora non lo ricordavo? Perché la vita è un allenamento continuo. E perdere l’allenamento ha il suo prezzo. Esattamente come smettere di andare in bicicletta, poi risalendo ci rendiamo conto che ne siamo ancora capaci, ma ahimé le gambe…

La disciplina.
Questa oscura materia, che trasforma la fatica in soddisfazione. Senza disciplina siamo uomini e basta. Con tutto il rispetto per gli animali che ci insegnano come si sta al mondo senza la brama, siamo in un periodo in cui il vivere in materia, in cui i bisogni corporei primitivi e la sopravvivenza (con tanto di lotta!), sembrano l’unico interesse e orizzonte attualmente reale e possibile. Eppure la via dello spirito è ampia, l’anima (alcuni, non tutti) ce l’abbiamo ancora, e la coscienza ha riflessi determinati non solo dalla mente. I livelli dell’essere umano sono diversi e correndo dietro alle cazzate, agli allarmi e al sogno lucido che ci scorre davanti ogni giorno, possiamo perdere l’abitudine di dedicare il giusto tempo alle nostre “altre parti”.

Rispettare, anche meccanicamente, l’abitudine a stare nel silenzio, spegnere il passato ed il futuro dalla nostra mente, ricordarsi che siamo energia, materia sì, ma stellare; il nostro pensiero è l’esempio lampante di onda elettrica, qualcosa che c’è e non si vede, tantomeno può essere perfettamente documentato. E ques’onda elettrica è l’unica in grado di trasformarsi misteriosamente verso gli altri piani della nostra essenza. Già. Ad esempio Corpo, Mente e Spirito, solo riduttivamente…
La realtà materiale che ci circonda è perfettamente calzante al bisogno di ognuno di noi di cimentarsi nelle proprie possibilità ed ambizioni. E’ direttamente proporzionale al nostro bisogno di vederla, e trasformarla, pur non materialmente, nell’insegnamento che ci serve. E nel rispetto di ogni altra forma di vita, subito dopo la nostra, evitare di dividere demonicamente il già troppo diviso, oppure evitare di farsi trascinare nella divisione, unica modalità di indebolimento spirituale. Sebbene la divisione ha uno specifico ruolo evolutivo, ricordarsi però che l’eccessiva divisione materiale e spirituale insieme portano ad uno strappo, ed il ricongiungimento, o il ripristino dell’Unione sarà poi molto più difficile.

Prendere atto del livello di realtà che viviamo, operare al suo cambiamento, questo fortemente in mano al nostro atteggiamento, è il primo indizio per rendersi conto che si è scesi troppo in basso ed è il caso di risalire.
Può anche esplodere tutto, distruggersi tutto ad una visione materiale e demoniaca, ma se il nostro livello di realtà è mantenuto alto, la sua potente energia e frequenza ci rende meno suscettibili, e prepotentemente “soggetto” della nostra realtà, anziché “effetto” delle cause esterne.

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